
In Cina, c’è un detto che recita: “二月二,龙抬头 (èr yuè èr, lóng tái tóu) ossia ” Il secondo giorno del secondo mese il drago alza la testa”. Questo giorno segnala l’arrivo della primavera, della stagione agricola e, quindi, di una nuova vita. La festa di Lóng tái tóu, detta anche “春龙节 (Chūn lóng jié), o Festa del drago della primavera, prende il nome dall’antica astronomia. Nel cielo orientale si possono infatti riconoscere sette costellazioni che, unite tra loro, ricordano la forma di un drago; in inverno tutte le costellazioni si trovano dietro l’orizzonte settentrionale e non sono visibili mentre, con l’arrivo della primavera, due delle costellazioni del drago, quelle che rappresentano la parte superiore, spuntano sopra l’orizzonte meridionale diventando visibili mentre il resto del corpo del drago resta ancora nascosto. Il giorno in cui ciò accade è detto, appunto, 龙抬头 Lóng tái tóu, ovvero “drago che alza la testa”.

Il drago riveste un ruolo egemone nella mitologia cinese in generale essendo l’incarnazione del concetto di yang, lo spirito fecondo e creatore maschile, ed avendo, in quanto tale, un significato simile al genius, lo spirito della famiglia dell’antica religione romana.
Una leggenda racconta che un anno la terra venne colpita da una grande siccità e solo l’intervento del drago, che per compassione fece piovere, salvò molte persone da una morte certa dovuta alla siccità ed alla conseguente carenza di cibo. L’imperatore di Giada (la divinità suprema del Taoismo) imprigionò il drago in una montagna e disse che non lo avrebbe liberato finché non fossero fiorite pepite d’oro ma fu ingannato dagli uomini che, notato che la soia tostata assomigliava a piccole pepite d’oro, ne tostarono in grandissime quantità fino a che, il secondo giorno del secondo mese il drago fu finalmente liberato. Un’altra versione della leggenda narra invece che, dato che non pioveva da molto tempo, l’Imperatore di Giada ordinò al giovane drago nel Mare Orientale di far piovere ma quest’ultimo era impegnato a giocare nell’acqua e non voleva uscire. Un ragazzo, dopo aver attraversato innumerevoli prove e difficoltà, alla fine trovò un modo per sottomettere il drago e lo fece uscire con successo dall’acqua in modo che potesse far piovere. Qualunque sia l’origine della festività ogni anno si cerca la benedizione del drago per un raccolto buono e fortunato.
Ecco alcune cose che sarebbe bene fare in questa giornata:
1. Mangia il cibo del drago e mostra la sua potenza. Durante Lóng tái tóu, alcuni cibi vengono chiamati come parti del corpo del drago; così i noodles diventano barba di drago, i ravioli orecchie di drago, gli involtini scaglie di drago ed i pancake pelle di drago.

2. Mangia “soia fritta”: i fagioli dorati sbocciano, le benedizioni arrivano. In realtà la soia fritta legata alla tradizione oggi è stata largamente soppiantata dai pop corn.

3. Taglia i capelli. Sin dai tempi antichi esiste l’usanza di radere la testa dei bambini in questo giorno (“radere la testa del drago” o “radere la testa felice”) al fine di benedirli e propiziare loro successo futuro. La rasatura dei capelli ha anche il significato di sbarazzarsi del vecchio ed accogliere il nuovo. Molti credono che andare dal barbiere in questo giorno tolga la sfortuna, mentre altri credono che tagliarsi i capelli durante il primo mese del calendario lunare porti sfortuna tanto che, un tempo, era tradizione fare la fila fuori dai barbieri il giorno di Lóng tái tóu, dopo aver evitato di tagliarsi i capelli nel mese precedente. Il posto migliore per fare affari in questa giornata, quindi, è ovviamente il barbiere!

4. Poni il cibo della casa nel mezzo dei recinti.
Uno dei proverbi più popolari della Festa di Lóng tái tóu, ampiamente diffuso nella Cina settentrionale, dice: “il drago alza la testa, il grande magazzino è pieno, il piccolo magazzino scorre” e pone le basi di un’altra tradizione tipica di questa festa, sempre più in disuso. Le persone raccolgono la cenere dal fondo delle stufe e, in casa o nel cortile, la usano per disegnare dei cerchi che rappresentano silos; a questo punto il cibo viene posto nel mezzo dei cerchi sparso nelle vicinanze a simboleggiare il grande raccolto dell’anno.

5. Partecipa alla Cerimonia di apertura della penna. Purtroppo anche questa è un’usanza ormai in disuso. Anticamente, in questo giorno, i bambini venivano vestiti a festa e veniva loro regalata una penna con cui scrivere per la prima volta. Con questa cerimonia i genitori speravano che i figli crescessero colti e intelligenti, in quanto la calligrafia era il primo passo dell’istruzione.

